“pinch” non è solo pizzicare

Nei dispositivi con touch screen i comandi più comuni vengono eseguiti con movimenti specifici dello stilo, delle dita o delle mani.

Nell’iPhone, nell’iPod e nei Tablet PC con Windows 7, come pure in alcuni touchpad, ci sono due gesti associati alla visualizzazione di oggetti grazie ai quali immagini, pagine e documenti si possono rimpicciolire o ingrandire rispetto alle dimensioni dello schermo: si usano il pollice e l’indice che vengono avvicinati o allontanati l’uno dall’altro.

dalla documentazione di Apple iPhone: a sinistra il movimento per ridurre le dimensioni di un'immagine, a destra quello per ingrandirla

Apple e terminologia inglese

Questi gesti sono stati introdotti da Apple e poi adottati anche in dispositivi di altri produttori, con la stessa terminologia, perlomeno prima che Apple brevettasse le funzionalità legate al multi-touch. È interessante notare che in inglese viene usato un unico termine, pinch, per descrivere il concetto sovraordinato “gesto in cui due dita si muovono in direzioni opposte”, senza dare un nome individuale a ciascuno dei due diversi movimenti delle dita, per ingrandire e per ridurre le dimensioni:

When viewing photos, webpages, email, or maps, you can zoom in and out. Pinch your fingers together or apart.” – Apple iPhone User Guide
 
The new “Pinch” gesture functionality translates multi-finger input (two fingers moving apart or together on a TouchPad) and performs zoom-in and zoom-out capability in a variety of popular applications.” – Synapticsa

Il termine inglese pinch, letteralmente “pizzicare” o “pizzicotto”, è un tipico esempio di terminologizzazione. Forse non è del tutto intuitivo se associato all’azione di separare le dita, e si può notare che alcuni produttori hanno deciso di distinguere tra pinch (dita che si avvicinano) e stretch o spread (dita che si allontanano) e [aggiornamento] anche unpinch.

Apple e localizzazione italiana

Nella localizzazione potrebbe essere necessario discostarsi dalla terminologia originale e trovare soluzioni alternative che rappresentino il concetto senza ambiguità. Nella documentazione italiana Apple (iPhone e iPod), però, pinch non è trattato come un termine ma come una parola generica, tradotta in varie maniere: pizzicare, allontanare e avvicinare le dita, aprire e chiudere le dita, utilizzare il movimento delle dita (esempi specifici qui). La comprensione dell’utente è quindi affidata alle immagini descrittive piuttosto che a un nome che “etichetti” in maniera univoca il concetto.

Terminologia Windows

In Windows 7 esistono gli stessi concetti ma sono stati scelti termini che descrivono i comandi anziché i gesti che li simboleggiano, riproponendo terminologia usata in contesti tradizionali: in inglese zoom identifica così il concetto sovraordinato, zoom in indica il movimento per ingrandire l’immagine e zoom out il movimento per ridurla. In italiano i termini corrispondenti sono zoom, (fare) zoom avanti e (fare) zoom indietro [descrizione aggiornata].

Aggiornamenti

Maggio 2010 – Anche nella documentazione italiana di iPad stesse incongruenze nella traduzione di pinch, a cui si aggiunge comprimere, come si può vedere in alcuni esempi qui.

Agosto 2012 – In nuova documentazione italiana per Apple iPad datata luglio 2012 si può vedere un esempio dove pinch viene reso in tre modi diversi nella stessa pagina: apri e chiudi due dita, allontana / avvicina l’indice e il pollice sullo schermo e apri e chiudi / avvicina rapidamente due dita sullo schermo. La lunghezza delle locuzioni conferma che nella localizzazione italiana pinch continua a non essere riconosciuto come concetto e quindi come termine. Nel testo americano si può invece notare che ora i due tipi di zoom vengono differenziati chiamandoli pinch open e pinch closed (esempi in inglese e in italiano qui).

Vedi anche: iPad, "flick" e terminologizzazione, per un altro esempio di gesto non riconosciuto come termine specifico nella localizzazione italiana dei prodotti Apple, e Apple, Samsung e il brevetto “pinch to zoom”, per alcune conseguenze pratiche della mancata standardizzazione terminologica di pinch in italiano.

2 commenti su ““pinch” non è solo pizzicare”

  1. Luca:

    Pur essendo ben consapevole dell’interesse teorico e della più vasta portata del problema, e dopo avere con molto piacere letto una serie di riflessioni collegate in questo bel blog appena scoperto, vorrei umilmente fare lo sforzo di proporre una possibile soluzione, per questo termine che sembra portare con sé un maggior numero di difficoltà rispetto a molti altri. Tra queste difficoltà vi sono certamente l’incommensurabilità della segmentazione concettuale (ben evidenziata nel post) per la traduzione, e la scarsa consuetudine (a differenza di background, screen e [Mickey] mouse) per il prestito. E forse in questi anni l’indigestione di prestiti di grande diffusione connessi all’informatica in generale ha esasperato ulteriormente tali difficoltà in relazione alle ulteriori novità tecniche, dal touch-screen/schermo tattile, ai LED (spie e luci, lampeggianti e intermittenti, trascoloranti…, ecc. ecc.)

    Ma ecco la mia proposta: “doppio tocco”, distinguibile in “a chiudere” e “ad allargare”.

    Più la considero più questa soluzione mi sembra abbastanza semplice e flessibile da meritare un tentativo di applicazione – vista la perdurante e dannosa incertezza – anche in senso normativo. Sono forse accecato dalla sindrome della mamma dello scarrafone? Allora forza, toglietemi l’illusione.

  2. Licia:

    @Luca, benvenuto e grazie per il suggerimento. Sicuramente a chiudere e ad allargare sono specifici, trasparenti e non ambigui, e descrivono il concetto senza bisogno di alcuna spiegazione: sono tutte caratteristiche che contribuiscono a rendere un termine efficace e facile da ricordare, soprattutto se è anche abbastanza breve. Temo però che doppio tocco non funzionerebbe perché identifica già un altro concetto, l’equivalente del doppio clic fatto con un dito (in inglese double tap).

    Quello dei termini “già presi” che costringono a trovare soluzioni alternative è un problema relativamente comune nella localizzazione del software. Ne avevo parlato in un vecchio post, Se non c’è la sfera di cristallo… (e nei commenti).

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