Clausole di riservatezza nei messaggi

Post pubblicato il 12 giugno 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Su Language Log This e-mail is confidential; please don’t be evil fa una lunga analisi linguistica di una di quelle clausole di riservatezza aggiunte automaticamente alla fine dei messaggi di posta elettronica e che intimano di distruggere eventuali comunicazioni ricevute per errore.

Mi fa sempre un effetto sgradevole ricevere messaggi magari brevissimi ma seguiti da un paio di paragrafi minacciosi, addirittura in versione bilingue. Mi sono spesso domandata se queste clausole abbiano valore legale oppure se si tratti di banale scimmiottamento dei disclaimer usati nei paesi di lingua inglese. Da un punto di vista linguistico, poi, mi hanno sempre lasciata un po’ perplessa.

Certe richieste sono assurde, specialmente se appaiono alla fine del messaggio:

Vi preghiamo di segnalarlo immediatamente al mittente e di distruggere quanto ricevuto senza leggerlo e/o farne copia

Non mancano costruzioni tipiche del burocratese, ambiguità sintattiche ed errori veri e propri: 

Qualora questo messaggio fosse ricevuto per errore, ci voglia il Destinatario dare notizia via e-mail.
  Vi preghiamo di darcene notizia via e-mail e di procedere alla sua distruzione e dei suoi eventuali allegati.
  Qualora questo messaggio fosse da Lei ricevuto per errore vogliate cortesemente darcene notizia e distruggere il messaggio ricevuto erroneamente con il  rimborso, da parte ns. dei costi da Lei sostenuti a Sua esplicita richiesta.
  Tale messaggio è confidenziale: qualora l’avesse ricevuto per errore, La preghiamo di comunicarne la ricezione inviando una e-mail al mittente e di distruggerne il contenuto.

Nell’ultimo esempio, ne riguarda il contenuto del mittente, dell’e-mail o del messaggio? Visto il tono minatorio di queste comunicazioni e la preferenza spiccata per il verbo distruggere, la prima ipotesi forse non è da scartare…